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Intervista a bbno$, un rapper fuori dall’ordinario

Articolo di Gabriele Di Marco

02.08.2020

Due giorni prima che uscisse “Offline”, il nuovo pezzo di tha Supreme con la partecipazione del rapper canadese bbno$, decido di fare un gesto sconsiderato: ho contatto via mail Bbno$ per cercare di intervistarlo senza neanche chiedere alla redazione di HBR di darmi una mano. Dovete pensare che, finora, il rapper canadese da quasi un milione di follower su instagram, non aveva mai parlato con una testata italiana e perciò il mio approccio all’intervista è stato praticamente da kamikaze!

La prima volta di bbno$ con un media italiano coincide anche con la prima volta di Hot Block Radio in versione ”international”, per questo motivo non ho mai creduto sul serio di poter riuscire a strappargli un’intervista. Ma mi sono sbagliato… perchè Alexander, questo il nome anagrafico di BBNO$, me l’ha concessa praticamente senza intermediazioni di manager e addetti stampa. Ho scritto e parlato sempre e solo con lui.

Non è cosa da tutti potersi permettere di essere così sciolti, soprattutto quando si è un rapper che ha appena festeggiato 600 milioni di streams con una sola canzone! Ma Alex è un ragazzo semplice e disinvolto, la sua celebrità non ha intaccato per niente la sua quotidianità e la sua spontaneità. Si è addirittura permesso il lusso di prepararsi una tazza di latte e cereali mentre rispondeva alle mie domande.

Ma chi è Bbno$? Per chi non lo conoscesse, grave lacuna, lasciate che vi racconti un po’ di lui.

Inizia ad avvicinarsi alla musica nel 2014 e forma con i suoi amici un gruppo dal nome “Broke Boy Gang”, la crew si scioglie sei mesi dopo. Nel 2016 pubblica alcuni pezzi su Soundcloud e comincia a riscuotere un discreto consenso. Nel 2017 pubblica il suo primo EP “Baby Gravy”, in collaborazione con Yung Gravy mentre l’anno dopo esce il suo primo album in studio intitolato “Bb Steps”. Nel 2019 arriva “Recess” in cui collabora col produttore Y2K. Il successo internazionale arriva – però – nell’estate dello scorso anno con la canzone “Lalala”. Grazie a Instagram, Tik Tok e Tinder il pezzo inizia ad entrare nelle classifiche di 20 paesi fino a totalizzare oltre i 600 milioni di ascolti su Spotify! Nell’autunno dello stesso anno (2019, ndr) esce un altro album, “I Don’t Care At All”, sempre in collaborazione con Y2K e, infine, nel 2020 esce “Baby Gravy 2” da cui è tratto il singolo “Welcome to Chilis” fino ad arrivare a luglio del 2020 in cui si apre al mercato italiano con il feat su ”Offline” insieme a Tha Sup.
Dopo questa piccola, ma doverosa, biografia mettetevi pure comodi…

 

 

L’anno scorso la tua carriera è decollata con il successo ottenuto con “Lalala”. Ti aspettavi quel successo? Come lo hai vissuto?

Quando ho scritto la canzone non mi aspettavo che diventasse così famosa, non credo che chiunque possa aspettarsi una cosa simile. E’ la prospettiva di una persona normale, è anche troppo considerarla una grande canzone, sì, è stata una cosa figa però non so cos’altro aggiungere. E’ stata un’esperienza davvero strana, che ho dovuto vivere al di là del fatto che potesse o meno accadere di nuovo. Mi sono detto “se succede bene, se non succede non è un problema” ma almeno posso dire che è diventato qualcosa di virale, il che è figo.

Hai definito il tuo un “rap ossimorico”. Perché?

In realtà non tutte le cose che dico hanno un senso vero e proprio. In genere prendo molta ispirazione da rapper come 21 Savage ed altri che parlano prevalentemente di cose aggressive ed a volte anche io lo faccio in un certo senso. Ora lo faccio meno perché sto cercando di vertere più verso il pop adesso, quindi cerco di aggiungere elementi come musica house, parti cantate e robe del genere.

Come viene visto il rap in Canada? Quanto è presente nella quotidianità dei giovani?

Direi che è il genere più forte, direi che il pop è un tutt’uno adesso, cioè adesso tutta la musica è pop, non saprei dire se è il genere più diffuso ma molto probabilmente lo è. Solo che poi abbiamo Ed Sheeran che fa musica come solo Ed Sheeran sa fare, oppure Dua Lipa e altra gente del genere. Voglio dire, sono famosissimi ma non si avvicinano minimamente al rap.


”Direi che è il genere più forte, direi che il pop è un tutt’uno adesso, cioè adesso tutta la musica è pop, non saprei dire se è il genere più diffuso ma molto probabilmente lo è.”


Si, capisco… Non so com’è in Canada, ma in Italia adesso tutti provano a fare rap. Tutti vogliono produrre musica, beats o rap e per molti –  sopratutto tra i neofiti – è difficile capire qual è il rap fatto bene e qual è il rap
di scarsa qualità…

Si, ricordo quando ad esempio Yung Lean ha cominciato ad essere famoso ed ha sfondato su Youtube come rapper svedese, ed io non riuscivo a capire se mi piacesse o meno. Aveva quello stile diverso che comunque riusciva a piacere ed io riflettevo su come i ragazzini riescono a fare musica figa anche se sono diversi dai rapper di prima e che quella fosse una ventata d’aria fresca per il rap, anche se fa un po’ schifo come sia facile fare rap di questi tempi.

Com’è nata la collaborazione con Y2K? Come ti trovi con lui?

Eravamo amici già da prima, facevamo musica ed un giorno sono andato da lui per scrivere un album con un paio di canzoni, lui mi chiese se avessi cantato prima d’allora ed io risposi che non lo avevo mai fatto quindi abbiamo scritto “Lalala”, è andata più o meno così. Quando per entrambi era perfetta abbiamo deciso di volerla spammare ovunque e ci siamo detti “finiamo quest’album”, lui aveva già quattro o cinque pezzi pronti e speravamo che uno di questi potesse spaccare.

C’è mai stato un momento nell’ultimo anno in cui ti sei “depresso” per il fatto che fossi conosciuto come “quello di Lalala”?

Direi che non mi importava così tanto. Sono nella posizione dove il mio obiettivo principale nella vita è fare canzoni ancora più belle, non so quanto tempo possa servire, non lo so proprio e non mi interessa, se così non dovesse essere almeno sono “quello di Lalala”.

Parlando del singolo in uscita venerdì con tha Supreme, com’è nata la collaborazione? Come vi siete trovati assieme?

Mi piace molto come persona, è cool, molto divertente. Mi ha cercato lui ed io ho detto di sì , più o meno è andata così. Abbiamo cominciato a parlare e siamo andati molto d’accordo, abbiamo parlato di videogiochi e siamo finiti a parlare di musica. E’ stata una conversazione molto naturale, è un bravo ragazzo. Non so ancora che aspetto abbia e non sono neanche sicuro che la gente in Italia lo sappia.


”Cioè, questo ragazzo fa davvero della buona musica quindi mi sono detto “perché non fare un pezzo con lui”, ci trovavamo bene insieme anche se ovviamente non capisco cosa dice, il che per me è una difficoltà. ”


Non so se hai avuto modo di ascoltare rap italiano, ma se sì, che ne pensi? Cosa ti piace?

Attualmente mi direi pienamente esposto nel rap italiano. Di solito ascolto musica da vari paesi del mondo ed ovviamente rap da tutto il mondo, giusto per vedere che tipo di gusti ci sono in quelle aree. In realtà non ho ascoltato molto rap italiano, ma mi è piaciuta tanto la sua musica (si riferisce a tha Supreme,ndr) e questo è principalmente il motivo per cui ho collaborato con lui; la sua musica è davvero ottima e sembra capace. Cioè, questo ragazzo fa davvero della buona musica quindi mi sono detto “perché non fare un pezzo con lui”, ci trovavamo bene insieme anche se ovviamente non capisco cosa dice, il che per me è una difficoltà. Tra l’altro ricordo di aver ascoltato un pezzo di un trapper, spaccava davvero, solo che non so chi fosse, stava fuori, con dei palazzi attorno ed era davvero bravo. Ad ogni modo tha Supreme spacca.

Quest’anno è uscito “Baby Gravy 2” con Yung Gravy, ma hai già iniziato a lavorare ad un nuovo progetto tutto tuo?

Si, ho un progetto che uscirà probabilmente, non so quando ancora, con quello che sta succedendo nel mondo non credo sia il momento di fare uscire qualcosa. Quindi credo che ad inizio o fine settembre farò uscire l’album. Sono 11 nuovi canzoni fino ad ora, quindi un bel po’ di musica. E’ un’ampia raccolta di canzoni che non vedo l’ora di far uscire.

A proposito di “Baby Gravy 2”, a livello sonoro è un album innovativo, oltreoceano non è un sound comune ma comunque entra in testa, qual è il vostro segreto?

Non credo sia un segreto, credo sia più una cosa ovvia. Semplicemente non faccio musica come gli altri e cerco di stare lontano da un certo tipo di scena, ad esempio quella dei Migos ed altri… Sono spettacolari e io cerco di non conformarmi a loro. Credo di conformarmi a ciò che va più di moda e cerco di farlo sempre, solitamente lavoro nei dettagli con i produttori e cerchiamo di rendere la canzone ancora più interessante.

Infine ti chiedo, come si gestisce la vita da rapper?

In realtà gioco ai videogames, lavoro 24 ore su 24 e questo è quanto. Questa è la mia vita, faccio musica.