Tra le maggiori rappresentanti femminili della scena, Beba e Madame hanno appena pubblicato due nuovi singoli, “Tonica” e “La promessa dell’anno”. Ben otto anni di differenza, ma la differenza più grande tra le artiste è lo stile: l’atteggiamento di Beba nelle canzoni è aggressivo, diretto, decisamente più duro dell’impostazione melodica e introspettiva di Madame.

 

Ma, a dispetto della diversità formale, nei loro nuovi pezzi si può rintracciare un tema comune: la fragilità. In “Tonica”, l’andare in palestra è una metafora del prendersi cura di sé, come ha dichiarato la stessa Beba che, nel ritornello, ripete “da quando faccio gym sono tonica”, lasciando intendere che l’allenamento cui allude non sia soltanto fisico, ma anche, soprattutto, psicologico; la rapper torinese sceglie di coprire le proprie fragilità con un tessuto di sicurezza:

 

“Ho i segni sulla schiena dei pugnali / Non lo diresti se mi guardi perché alleno i dorsali”,

 

e, soprattutto, si dedica a un ferreo addestramento con cui trasforma le incertezze nella sua stessa forza. La schiena di Madame, invece, è visibilmente piegata dai colpi ricevuti, dalle “mazzate” che l’hanno resa “gobba”.

 

 

 

Non nasconde le sue fragilità, al contrario, le fissa nei testi in modo che, dall’interno del suo animo, fluiscano all’esterno, risultando visibili a tutti e, soprattutto, a lei stessa: guardarle da lontano fa un po’ meno paura. Esercitarsi a dominare le insicurezze, mostrandosi forte e impassibile, o farne l’essenza della propria identità, descrivendole minuziosamente, sono modalità indubbiamente diverse per gestire il proprio lato vulnerabile; eppure si tratta semplicemente di due soluzioni distinte per riuscire a controllare le fragilità, trasformandole, in un caso, in forza e, nell’altro, in parole, a dimostrazione che l’emotività non è solo qualcosa da reprimere ma può diventare la base su cui costruire una personalità intera.

Le rapper donne l’hanno capito; ora aspettiamo che lo capiscano anche i loro colleghi.