Le testate si prodigheranno nelle indagini per capire che cosa significhi per Fabri Fibra la pubblicazione di “Il Tempo Vola”, la raccolta di successi conquistati nel corso della sua intera carriera (più 2 brani nuovi e 5 inediti) condensati in 39 tracce. Per questo motivo qui ci poniamo una questione un po’ diversa: prescindendo da ciò che questo disco significhi per Fibra, che cosa significa per il suo pubblico?
Fabri Fibra è tanta roba, ma non è più quello di “Turbe Giovanili”, “Tradimento” e nemmeno “Fenomeno” e, lo dice chiaramente lui stesso, meno male. Nonostante “Mr Simpatia” sia il capolavoro che porteremo sempre nel cuore, l’evoluzione di un artista è fondamentale, sia a livello creativo sia più pragmaticamente a livello umano: se a quarant’anni lamentasse ancora le liti dei genitori sarebbe sicuramente poco credibile.

 

Il tempo vola, sì, e ci permette di guardare al passato con una lucidità inedita, di individuare i nostri errori ma anche le nostre conquiste, cose che magari, sul momento, ci sembravano banali ma ex post sono assolutamente straordinarie. Da questa prospettiva sembra essere scaturito questo disco che, a dispetto di un’azione puramente commerciale, accanto alle hit come “Tranne Te” pone brani dimenticati dal mondo (ma non dai fan nostalgici che risiedono silenziosamente in soffitta), ripescati perfino da “Turbe Giovanili”, come “Luna piena”, “Prima che sia domani” e, con nostalgica gloria, “Dalla A alla Z”.
Non solo ripiegamento sul passato, però: con la presentazione delle due nuove tracce, in collaborazione con quattro giovani artisti, Fibra ci prepara alla tendenza su cui, probabilmente, si fonderanno i suoi prossimi lavori: ospitare altre voci all’interno di uno spazio, quello della canzone, che può diventare profondamente introspettivo, senza timore di aprirsi al mondo.
Perché, questo, è solo l’inizio dell’evoluzione di Fibra. E chi non l’ha capito forse, a differenza sua, non ha ancora addomesticato i propri demoni.