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L’omicidio PnB Rock riaccende la paura per la pubblicazione sui social delle celebrità

Il rapper PnB Rock è stato ucciso lunedì mentre pranzava in un ristornate di Los Angeles, secondo alcune ricostruzioni la fidanzata avrebbe pubblicato un post geolocalizzato qualche minuto prima…
Redazione

PnB Rock è stato ucciso durante una rapina alla Roscoe’s House Of Chicken & Waffles di Los Angeles lunedì, mentre pranzava con la sua famiglia. Il rapper si sarebbe rifiutato di consegnare al rapinatore i suoi gioielli e quindi sarebbe stato ucciso a sangue freddo.

Secondo una prima lettura della vicenda, la ragazza di PnB Rock, avrebbe geolocalizzato il ristorante in cui si trovavano su di un post instagram proprio pochi minuti prima della sparatoria. E questo ha portato molti fan, arrabbiati per la morte del loro idolo, a molestare sui social la donna. Il capo della polizia di Los Angeles Michel Moore, però, ha dichiarato che la polizia sta ancora indagando sulla pista social anche se per il momento non ci sono prove che la smentiscono.
La sparatoria, comunque, ha riacceso il dibattito sui pericoli dell’uso ”real time” dei social media da parte delle celebrità.
Come ricostruisce il Los Angeles Time, il problema di che cosa pubblicano le celebrities sui social si è presentato per la prima volta dieci anni fa, quando una gang di giovani ladri di Los Angeles – conosciuti con il nome di ”Bling Ring” – hanno cominciato a prendere di mira le case delle celebrità dopo aver visto i loro gioielli e altri oggetti di valore pubblicati sui profili social.
Ma la storia più eclatante, e sanguinosa, è legata al rapper Pop Smoke. Il Re della drill è stato ucciso a colpi di arma da fuoco nel 2020 in un appartamento in affitto di Hollywood Hills. Secondo le ricostruzioni, il giovane rapper di Brooklyn, nel pomeriggio aveva postato la foto di una borsa regalo con il marchio di abbigliamento di lusso Amiri il quale mostrava anche l’indirizzo dell’affitto dove alloggiava.

Una banda di quindicenni avrebbe visto il post e escogitato un piano per derubare il rapper della sua catena d’oro e dell’orologio tempestato di diamanti. La rapina si è risolta in un omicidio a sangue freddo. Il rapper ha perso la vita a soli 19 anni. L’orologio tempestato di diamanti del è stato rivenduto dalla baby gang, più tardi, per soli 2mila dollari a un piccolo ricettatore di L.A.