A pochi giorni dal processo YNW Melly, girano voci sulla morte del rapper

Voci del tutto infondate girano sulla morte del rapper YNW Melly, che al momento si trova in carcere in attesa del processo…

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A pochi giorni dall’inizio del processo per omicidio di YNW Melly, alcuni troll hanno fatto circolare la notizia che il rapper sia morto. Ovviamente, non c’è alcun motivo per credere a tali voci. YNW Melly è vivo e attualmente si trova in carcere.

Il processo di Melly è previsto per iniziare solo nella terza settimana di giugno, e il giudice John Murphy avrebbe dato il via libera a seguire una nuova legge che non richiede una decisione unanime della giuria per condannare qualcuno a morte.



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Il rapper ventiquattrenne è stato rinchiuso nella prigione di Broward County in Florida dal febbraio 2019, con l’accusa di due omicidi di primo grado.

La rivista XXL ha confermato che il giudice avrebbe approvato la modifica alla legge che consente alla giuria di proporre la pena di morte anche se fino a quattro giurati su dodici votano contro la condanna, a differenza della legge precedente che richiedeva il voto favorevole di tutti.



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Ron DeSantis rischia di contribuire alla morte del rapper

Il 20 aprile, il governatore della Florida, Ron DeSantis, ha suscitato controversia firmando una legge che ha cancellato una delle poche e deboli protezioni del processo di condanna a morte, approvata appena sei anni prima: l’unanimità dei giurati nel raccomandare una sentenza capitale al giudice. Fino al 2016, una maggioranza di giurati favorevoli alla pena di morte era sufficiente. Al contrario, il giudice poteva persino ignorare il loro parere e pronunciare la condanna a morte. Il passo indietro è iniziato nel 2020, quando la Corte suprema dello stato ha emesso un parere non vincolante affermando che l’unanimità della giuria non era essenziale. Ora, otto giurati su dodici saranno sufficienti.

Un processo che dura dal 2019…

Sebbene Melly si sia dichiarato non colpevole nel 2019 delle accuse a suo carico, la sua richiesta di cauzione è stata respinta e i pubblici ministeri hanno annunciato che avrebbero richiesto la pena di morte per il suo caso nello stesso anno. La richiesta era stata appoggiata dalle famiglie delle vittime, ma è stata successivamente abbandonata nel luglio 2022.