J Cole critica la faida tra Kendrick e Drake
J Cole ha parlato della beef nel testo di un nuovo pezzo
Ieri J Cole ha pubblicato un nuovo singolo, “Port Antonio“. Il brano ha attirato l’attenzione su di sé perché nel testo contiene un riferimento alla faida tra Kendrick Lamar e Drake che si è consumata tra la primavera e l’estate scorsa. Non solo, ma l’opinione di Cole sulla vicenda non sembra affatto positiva.
Beef “Dissare Kendrick è la cosa più patetica che abbia mai fatto”, J Cole chiede scusaAll’inizio lo stesso Jermaine aveva partecipato alla beef, ma si era sfilato subito: dopo aver pubblicato “7 Minutes Drill” si è pentito, ha ammesso di aver commesso un errore e ha ritirato il brano dalle piattaforme di streaming, scusandosi con Lamar al Dreamville Fest. Il tutto era cominciato il 22 marzo, quando la barra di Kendrick “Like That” colpisce nel segno sia Drake che Cole. Esattamente due settimane dopo, il 5 aprile, quest’ultimo pubblica a sorpresa Might Delete Later, il disco cui appartiene il brano incriminato, in cui il rapper ripercorre la carriera musicale di Kenny criticandola aspramente.
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In “Port Antonio“, invece, la critica non è più rivolta solo a Lamar, ma anche a Drizzy e alla grande messinscena che ha fatto parlare di loro per una stagione e mezza – peraltro mettendo da parte la questione Diddy, che aveva avuto una falsa partenza a febbraio dopo la denuncia di Lil Rod. Ad anticipare l’imminente singolo nei giorni scorsi, solo la pulizia della pagina Instagram dell’autore da tutti i post.
Comunque sia, Cole lo dice chiaramente, il dissing è servito solo a gonfiare le tasche dei partecipanti: “I pulled the plug because I seen where that was ‘bout to go/They wanted blood, they wanted clicks to make they pockets grow”. Non si trattava di vincere una battaglia inutile, ma di rischiare di perdere un fratello combattendola: “They see this fire in my pen and think I’m dodgin’ smoke/I wouldn’t have lost a battle, dawg, I woulda lost a bro/I woulda gained a foe”. “And all for what?”, e tutto questo per cosa, si chiede. Non tutti hanno un prezzo, sembra voler dire Jermaine, e se quello per essere eletto vincitore è scavare nel passato degli amici alla ricerca di scheletri nell’armadio, rinuncia volentieri al trono.
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