Lil Rod fa un passo indietro, Universal rimossa dalla causa contro Diddy

Lil Rod ha ritirato le accuse mosse contro i colossi della discografia, compreso il CEO di Universal

Pare che Lil Rod aka Rodney Jones abbia ritirato le accuse nei confronti di alcuni big dell’industria musicale inizialmente inseriti nella causa in corso contro Sean Combs, meglio noto come Diddy. Lunedì un giudice ha accettato la richiesta di rigetto di tutte le accuse mosse contro Universal Music Group, compresi la divisione Motown Records e il suo CEO Lucian Grainge. Le accuse archiviate non potranno essere riaperte. La casa discografica e l’imprenditore erano accusati di aver “aiutato e istigato” Combs nell’attuare le violenze.

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“In base alla mia analisi di tutti i documenti presentati a sostegno di entrambe le richieste di archiviazione, che hanno affrontato i dubbi che avevo, ho concluso che non vi è alcun fondamento legale per le rivendicazioni e le accuse mosse contro gli imputati della UMG”, ha dichiarato l’avvocato di Jones, Tyrone Blackburn, “pertanto ritengo che sia giusto procedere ritirando immediatamente tutte le rivendicazioni e tutte le accuse”. La decision segue un primo passo compiuto dalla stessa Universal, che ad aprile aveva presentato un’istanza di archiviazione definendo le accuse come totalmente prive di fondamento.

Dalla deposizione della causa il 27 febbraio scorso, Lil Rod ha affermato di aver subito diverse azioni moleste nei confronti suoi e della sua famiglia perpetrate da parte di Diddy; secondo il producer, infatti, Combs avrebbe inviato degli agenti per molestare la figlia e avrebbe inventato informazioni sul suo conto divulgate alla celebre rivista di musica TMZ.

Finora Diddy si è dichiarato innocente rispetto a tutte le accuse, chiedendo anche di far respingere una causa per molestie tra quelle presentate da quattro donne anonime in quanto il termine di prescrizione sarebbe scaduto.

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