Nicki è malata, concerto rimandato a poche ore dall’inizio

La data di New Orleans è stata rimandata senza preavviso

Ieri avrebbe dovuto tenersi allo Smoothie King Center di New Orleans il tanto atteso concerto di Nicki Minaj, ma è stato rinviato a poche ore dall’inizio. Lo show quasi sold out, tappa del tour mondiale Pink Friday 2, slitta a data da definirsi e per questo i fan sono stati invitati a conservare i biglietti. La notizia è stata diffusa prima da Fox 8 per essere ripresa ufficialmente dal locale nel primo pomeriggio, a poche ore dall’apertura dei cancelli. In particolare, lo Smoothie King ha dichiarato sui social “A causa delle disposizioni del medico, Nicki Minaj deve rimandare il suo spettacolo a NOLA stasera. Poiché Nicki è ancora malata, il nostro team non vuole correre il rischio di ammalare gli altri, e Nicki non sarebbe in grado di dare a NOLA lo spettacolo che si meritano. Stiamo lavorando diligentemente per trovare una nuova data, quindi per favore tenete i vostri biglietti, e vi informeremo presto tutti”.

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Il timore di Nicki e del suo team riguardava l’eventualità che la rapper avesse contratto il Covid. La stessa Minaj aveva infatti postato su X, dopo l’esibizione al Rolling Loud, di provare i sintomi tipici del virus. Nicki ha invitato le sue fan a sostenerla scrivendo “Barbz per favore mandatemi energia di guarigione”, poi ha smentito l’ipotesi Covid: “Mi sono svegliata sentendomi come se avessi il Covid. Grazie a Dio non ce l’ho. Voi ragazzi siete tutto. Vi adoro. Vi voglio tanto bene”. Evidentemente, nonostante non si trattasse del coronavirus, la regina del rap deve aver pensato che fosse comunque meglio stare a casa a riprendersi e rimandare il concerto.

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Sotto il palco ieri sera avrebbero dovuto esserci più di 14 mila persone, tutte avvisate con un ritardo imbarazzante del cambiamento di piani. Alla confusione generata dalla mancata comunicazione ufficiale si è sommata quella di Ticketmaster che, nonostante si stesse diffondendo la notizia della cancellazione dello show, ha continuato a vendere i pochi biglietti rimasti. Questo episodio si colloca a meno di una settimana da un’altra cancellazione dello Smoothie King, quella del concerto di giovedì di Burna Boy; in quel caso però il problema non è stato l’artista ma il promoter che ha giudicato le vendite troppo basse. Anche allora i biglietti erano rimasti disponibili fino al pomeriggio.